Successioni Ereditarie

Successioni Ereditarie

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Vediamo da qui in avanti quali sono:
Dalla data successiva a quella di apertura della successione, in cui i rappresentanti legali degli eredi o legatari, o i curatori dell’eredità giacente o gli esecutori testamentari hanno avuto notizia legale della loro nomina.
Dalla data di chiusura del fallimento o nel caso di fallimento del defunto in corso alla data dell’apertura di successione o dichiarato entro sei mesi dalla data stessa.
Dalla scadenza del terine per la formazione dell’ inventario nel caso l’ eredità sia stata accettata con beneficio d’inventario.
Dalla data di rinuncia, o dell’evento di cui all’art. 28 commi 5 e 6 del D. Lgs. n. 346 del 31 ottobre 1990 o da altra data in cui l’ erede obbligato dimostri di avere avuto conoscenza dell’ eredità stessa
Dalla data in cui eventuali enti che devono chiedere preventiva autorizzazione ad accettare l’ eredità hanno avuto notizia dell’ autorizzazione
Dalla data in cui gli enti non ancora riconosciuti hanno avuta notizia legale del riconoscimento e dell’autorizzazione

La Dichiarazione di Successione: come e dove va presentata

La dichiarazione di successione va presentata o spedita con raccomandata all’ ufficio dell’ agenzia delle entrate competente al luogo in cui il de cuius aveva la sua ultima residenza. Nel caso non si conosca l’ ultima residenza del defunto, o nel caso quest’ ultimo fosse residente all’ estero, la dichiarazione va presentata all’ ufficio dell’agenzia delle entrate di Roma 6, sito in Roma in via Canton n° 20 (art. 6 del D. Lgs. n. 346 del 31 ottobre 1990). La dichiarazione di successione va presentata su apposito modello ministeriale, approvato dall’ agenzia delle entrate (modello 4), in caso contrario può essere annullata.
Il contribuente è esonerato dal presentare copia della dichiarazione registrata presso i comuni in cui ricadono gli immobili dichiarati. Questo, prima serviva per la dichiarazione ICI. Ora si occupano della trasmissione del documento direttamente gli uffici delle agenzie.

SUCCESSIONE LEGITTIMA E TESTAMENTARIA

La successione a seconda dei casi può essere Legittima o Testamentaria. Si dice testata quando l’eredità viene devoluta a seguito di un testamento, stilato dal de cuius (colui che è morto), mentre è legittima quando l’eredità si devolve per legge e quindi non vi è esistenza di un testamento, oppure pur essendoci è stato annullato a seguito di vizi presenti sullo stesso.

LA SUCCESSIONE LEGITTIMA

Se non esiste un testamento la legge individua gli eredi nel coniuge e gli altri parenti sino al sesto grado incluso. Se colui che muore non lascia parenti l’eredità va allo Stato, il quale risponderà di eventuali debiti del de cuius sino al valore dei beni acquisiti.
Gradi di parentela dei parenti aventi diritto di successione
Gli eredi del de cuius sono suddivisi per gradi di parentela. Coloro che hanno diritto di succedere e rientrano in un grado di parentela superiore escludono automaticamente coloro che appartengono ad un grado inferiore. Quindi per capire se ci spetta l’ eredità ed in quale quota è necessario sapere con che grado di parentela siamo legati al de cuius. Quindi dobbiamo sapere se siamo parenti di 1° grado di 2° grado ecc. fino al 6° grado. Se siamo parenti oltre il 6° grado non potremmo vantare nessuna eredità in quanto la stessa si devolverà allo Stato come prevede il codice civile.
Vorrei precisare inoltre che il rapporto di parentela è solo quello che lega le persone unite fra loro da un vincolo di sangue. Nessun altro può essere definito parente, nemmeno il coniuge. Con il coniuge ai fini successori si instaura un rapporto diverso anche se molto importante. Lo vediamo di seguito.
In base ai gradi di parentela possiamo avere dei soggetti con dei diritti maggiori rispetto ad altri con grado di parentela inferiore.
Soggetti con diritto di successione di 1° grado:
Gli eredi con diritto di successione di primo grado sono i figli di colui che muore (sia figli legittimi, naturali o adottati)
Soggetti con diritto di successione di 2° grado:
Gli eredi con diritto di successione di secondo grado vengono individuati tra: ascendenti (genitori), fratelli e sorelle, compresi i loro discendenti.
Soggetti con diritto di successione di 3° grado:
Tutti gli altri parenti fino al sesto grado di parentela incluso.

Coniuge:
Il coniuge eredita con i soggetti che rientrano nei primi due gruppi ed esclude coloro che rientrano nel terzo gruppo.

La Parentela
I parenti si dividono in due categorie: parenti in linea retta (bisnonno, nonno, padre, figlio) e parenti in linea collaterale (fratello, cugino, nipote). Il legame più forte è quello in linea retta logicamente. Possiamo rappresentare i rapporti di parentela come un albero con svariate diramazioni; per tale motivo si parla di albero genealogico. Ogni tratto che unisce le persone tra loro rappresenta un grado. Padre e figlio ad esempio sono parenti di 1° grado in linea retta in quanto trà loro si interpone un solo tratto. Nonno e nipote sono parenti di 2° grado in linea retta. I fratelli sono parenti in linea collaterale di 2° grado.

 

Possiamo fare due esempi grafici:

 
albero_genealogico
 

Il grafico sopra ci fa vedere il tipico rapporto di parentela di 1° grado. Il padre con il figlio sono parenti di 1° grado in linea retta quanto vi è tra loro un tratto. Il padre col nipote sono parenti di 2° in linea retta in quanto tra di loro vi sono 2 tratti. Il nonno col nipote sono parenti di 3° grado in linea retta. Il bisnonno col nipote sono parenti di??? Provate un pò voi. Credo abbiate capito il ragionamento.

 

Vediamo ora un grado di parentela in linea collaterale:

parentela in linea collaterale
Per risalire al grado di parentela che c’è tra i due figli è necessario risalire da un figlio al padre per poi scendere dal padre all’ altro figlio. Ne scaturisce che i due fratelli sono parenti di 2° grado. Come detto più sopra la legge prevede che rientrino tra i parenti in grado di ereditare quelli fino al 6° grado. Vediamo di seguito un altro esempio grafico.

 
parentela trà ascendenti

Il grafico sopra riportato è leggermente più complicato (per modo di dire) rispetto a quelli visti in precedenza. Le persone identificate con le lettere D, E e F saranno parenti di 4°; quelli che più comunemente chiamiamo cugini di 1° grado. Mentre G, H, I, L e M saranno parenti di 6° grado, ossia quelli che comunemente conosciamo come cugini di 2° grado.
I DIRITTI TRASMISSIBILI
I diritti trasmessi dal de cuius riguardano principlamente diritti di proprietà e alcuni diritti reali, quindi vi ricordo gli eredi subentrano nel patrimonio attivo che passivo del de cuius. Non sono trasmissibili invece obbligazioni di carattere strettamente personale. Ad esempio se il decuius prima di morire aveva l’ obbligo di realizzare un’ opera professionale o didattica quest’ obbligo non sarà trasferito agli eredi. Non possono essere trasferiti diritti quali l’ uso, l’ usufrutto e il diritto di abitazione in quanto questi diritti sono legati alla vita del titolare e si estinguono con la sua morte.
Un accenno particolare va fatto per l’ usufrutto. Infatti l’usufrutto come sappiamo generalmente non è trasmissibile agli eredi. Ma c’ è un caso particolare in cui anche l’ usufrutto può trasmettersi per eredità. E’ il caso in cui l’ usufrutto sia stato oggetto di cessione o trasferimento tra vivi. Infatti il primo usufruttuario (cedente) può trasferire il suo diritto ad un’ altra persona (cessionario). Se il cessionario dovesse morire l’ usufrutto potrà essere oggetto di successione e si trasferirà ai suoi eredi. L’ usufrutto potrà essere trasferito per mortis causa sino alla morte del primo usufruttuario (cedente), dopo di che il diritto cesserà e l’ usufrutto su riunirà con la nuda proprietà. Questo è l’ unico caso in cui l’ usufrutto può essere trasferito agli eredi per mortis causa.

LA SUCCESSIONE TESTAMENTARIA

La successione testamentaria è quella che invece di devolversi per legge secondo la normativa prevista, si devolve appunto attraverso il testamento, cioè attraverso le ultime volontà del de cuius, il quale affida dopo la sua morte, il suo patrimonio a persone da lui scelte e identificate nel documento testamentario.
Colui che esprime le voltontà testamentarie deve attenersi a determinate regole legislative, che non gli consentono di disporre completamente dei suoi averi. In pratica ci sono determinati soggetti che non possono essere esclusi in toto attraverso un testamento. Questi soggetti sono i discendenti (figli, nipoti in linea retta), il coniuge e gli ascendenti del de cuius. In sostanza questi soggetti hanno sempre diritto ad una quota del patrimonio del de cuius. Questa quota è la cosiddetta quota di riserva. I soggetti a cui spetta la quota di riserva vengono denominati legittimari.
Nel caso che il de cuius attraverso delle donazioni o testamento vada a ledere la quota di riserva, i legittimari (coniuge, discendenti, e ascendenti) possono intraprendere azioni legali, affinchè possano ottenere la quota che gli spetta per diritto. Tuttavia una donazione o un testamento che vada a ledere tale quota non sarà nullo, ma piuttosto a seguito di azione legale potrà essere annullato. Quindi il testamento che lede i diritti dei legittimari rimane valido sino a che qualcuno non intraprende un’ azione per annullarlo.